Dai primi sintomi al controllo della colite ulcerosa:
Le tappe del tuo percorso

1. Impara a riconoscere i sintomi

I primi sintomi possono essere molto diversi tra loro e variare da persona a persona, ma solitamente i più tipici sono: diarrea, urgenza intestinale, incontinenza, dolore addominale, crampi, febbre, sanguinamento rettale, anemia, nausea, vomito.

Possono avere un forte impatto sulla qualità della vita perché comportano conseguenze che si estendono a diversi aspetti.

  • Alimentazione: i sintomi possono causare un forte calo dell’appetito che porta a mangiare sempre meno, fino quasi a smettere.
  • Vita quotidiana: quando la malattia esordisce, tante delle cose che si davano per scontate possono risultare difficili o impossibili da fare con la stessa tranquillità e facilità, portando a rifugiarsi in un posto sicuro, come l’ambiente domestico, e a rinunciare a tanti momenti conviviali e non.
  • Salute mentale: l’intensità dei sintomi e la loro imprevedibilità possono causare ansia, stress, paura e senso di impotenza.

La buona notizia è che non devi affrontarli da sol*: il tuo medico può rendere la tua vita, fuori da quel posto sicuro, decisamente migliore.

2. Rivolgiti al medico e programma una visita specialistica

Il primo grande passo verso la diagnosi è quello di procedere alla visita dal proprio medico di famiglia che solitamente inizia con un colloquio volto all’elaborazione dell’anamnesi, la tua storia medica personale, e alla condivisione dei sintomi che stai riscontrando.

Parlare liberamente di sintomi come quelli intestinali potrebbe creare imbarazzo, ma ricorda che il tuo medico può e ha il compito di aiutarti ma ha bisogno di tutte le informazioni che puoi fornire per arrivare alla diagnosi corretta nel minor tempo possibile. Il vostro colloquio si tiene in uno spazio privo di giudizi e pregiudizi, in cui puoi sentirti liber* di dire e chiedere qualunque cosa pensi possa esserti utile.

Successivamente il medico procede con l’esame obiettivo, la visita vera e propria, e potrebbe consigliarti una visita da un gastroenterologo, medico specializzato nelle patologie dell’apparato gastrointestinale. Anche la visita dallo specialista si svolge allo stesso modo, un primo colloquio di raccolta informazioni seguito dall’esame obiettivo.

Qui alcuni degli accertamenti più comuni che potrebbero prescriverti.

  • Analisi del sangue: attraverso l’emocromo completo è possibile verificare l’eventuale presenza di anemia e lo stato dell’infiammazione, che si può valutare anche con VES (velocità di eritrosedimentazione) e PCR (proteina reattiva), nonché lo stato nutrizionale e l’idratazione attraverso il dosaggio degli elettroliti, delle proteine e dell’albumina.
  • Analisi delle feci: possono essere utili per capire se sono presenti malattie infettive e per valutare l’infiammazione intestinale attraverso il dosaggio di una proteina chiamata calprotectina fecale.
  • Ileocolonscopia: una procedura tramite la quale si può visualizzare il colon e la porzione terminale dell’ileo allo scopo di individuare eventuali infiammazioni. In alcuni casi durante l’esame vengono anche prelevati dei piccoli campioni di tessuto dalla mucosa intestinale che verranno analizzati in laboratorio tramite le cosiddette tecniche istopatologiche.
  • Se il medico sospetta che possano esserci delle complicanze, può prescrivere anche accertamenti come l’esame radiografico diretto, l’enteroRM (risonanza magnetica enterica) o l’enteroTC (tomografia computerizzata enterica).
COSA PUOI CHIEDERE AL TUO MEDICO?

Quali esami specifici servono per diagnosticare la colite ulcerosa?

Ottenere una diagnosi corretta può purtroppo richiedere tempo, soprattutto a causa del fatto che la colite ulcerosa si manifesta con sintomi riconducibili anche ad altre patologie che è necessario escludere appunto tramite gli esami diagnostici. Un percorso che può generare ansia o frustrazione dandoti la sensazione che non ci siano progressi.

Bisogna avere pazienza. Ogni patologia esclusa è un passo verso la diagnosi esatta.

3. Segui con attenzione l’approccio terapeutico prescritto, l’aderenza è fondamentale

Una volta giunti alla diagnosi corretta il medico avrà ciò di cui ha bisogno per impostare una terapia mirata che possa ridurre i sintomi e permetterti di vivere la tua vita limitando il più possibile le rinunce. Se necessario, il medico potrebbe valutare di ricorrere a un intervento chirurgico.

APPROCCIO TERAPEUTICO

Obiettivo principale della terapia è il controllo dei sintomi, il raggiungimento della remissione e il suo mantenimento nel tempo senza l’utilizzo di farmaci steroidi.
L’approccio terapeutico che il medico sceglierà per te dipende da diversi fattori, come la gravità della malattia e l’analisi generale della tua situazione.
Molto spesso per il trattamento iniziale si utilizzano farmaci antinfiammatori (aminosalicilati o corticosteroidi), ma per trovare la terapia giusta potrebbe volerci tempo e diversi tentativi. Ecco perché è importante che il dialogo con il tuo medico sia costante anche durante il trattamento, così che sia sempre informato riguardo a eventuali effetti collaterali oppure sui primi segnali di una recidiva.

Il medico ha a disposizione diversi approcci terapeutici per la colite ulcerosa.

Antinfiammatori (aminosalicilati e corticosteroidi)

Aiutano a ridurre l’infiammazione e di conseguenza a guarire il tessuto danneggiato.

Immunomodulatori

Controllano o diminuiscono la risposta del sistema immunitario dell'organismo affinché non causi infiammazioni continue. Solitamente vengono utilizzati quando gli antinfiammatori sono stati poco efficaci.  Per qualcuno può essere indicato combinare più farmaci di questa classe invece di assumerne solamente uno.

Farmaci biologici anti-TNFα

Vengono prescritti in caso di colite ulcerosa da moderata a grave. Agiscono sulla proteina TNFα che interviene nel processo infiammatorio.

Nuove terapie

  • Farmaco che agisce in modo mirato e non sistemico su una proteina chiamata integrina, presente sulle cellule del sistema immunitario durante l’infiammazione. È in grado di agire in modo selettivo esclusivamente sull’integrina presente nel tratto gastrointestinale infiammato. È indicato per la malattia moderata-grave e si somministra per via endovenosa con un’infusione di 30 minuti.
  • Farmaco che si lega a molecole coinvolte nel processo infiammatorio chiamate interleuchina 12 e interleuchina 23, bloccandone l’attività.
  • JAK-inibitori: inibiscono gli enzimi della famiglia delle Janus chinasi, bloccando la produzione di numerose molecole che promuovono l’infiammazione.

Oltre alle terapie mirate a diminuire l’infiammazione del tratto gastrointestinale, che è alla base dei sintomi della colite ulcerosa, può essere necessario in alcuni momenti ricorrere ad altre classi di farmaci come antibiotici, antidolorifici o farmaci anti-diarrea, per trattare sintomi specifici o infezioni che possono verificarsi.

Una volta trovata la combinazione giusta, i sintomi diminuiscono fino quasi a scomparire. Così, anche se non possiamo parlare di guarigione, potrai raggiungere e mantenere la remissione e vivere una vita liberi dai sintomi.

COSA SUCCEDE SE STO BENE E INTERROMPO LA TERAPIA?

Seguire la terapia di mantenimento in modo puntuale e preciso è fondamentale per mantenere la patologia sotto controllo.
Interromperla quando inizi a stare meglio può portare a una riacutizzazione dei sintomi e rendere necessari altri farmaci o procedure chirurgiche. Parla con il tuo medico anche di questa tematica.

COSA PUOI CHIEDERE AL TUO MEDICO?

Esistono terapie alternative o complementari a quelle tradizionali che potrebbero aiutarmi?

Quali effetti collaterali devo aspettarmi dall'assunzione dei farmaci per la mia colite ulcerosa?

APPROCCIO CHIRURGICO
Solitamente la terapia farmacologica è uno strumento sufficiente per gestire i sintomi della malattia e raggiungere la remissione. In alcuni casi però può rendersi necessario l’intervento chirurgico.

  • In urgenza, nel caso di complicanze gravi della colite ulcerosa, perforazioni intestinali o sanguinamenti massivi.
  • Quando la terapia non è più efficace nel controllare i sintomi che peggiorano diventando insostenibili.
  • Se durante i controlli vengono riscontrate lesioni tumorali o pre-tumorali.

L’approccio chirurgico per trattare la colite ulcerosa può riguardare circa il 20% dei pazienti e non deve essere visto come un’opzione estrema o come un fallimento, ma come uno dei diversi approcci nel ventaglio a disposizione.

Accettare e imparare a conoscere la malattia non è semplice, ma riappropriarti della tua vita vale l’impegno richiesto. Il trucco è imparare a vedere nel tuo medico il punto di riferimento costante del tuo personale percorso verso la diagnosi e successivamente per confrontarti riguardo alla terapia; ogni tua considerazione sull’andamento di sintomi ed eventuali effetti collaterali sarà uno strumento nelle sue mani per aiutarti a stare meglio.

Anche quando ti sembra di averle provate tutte e stai attraversando un momento di sconforto, non rinunciare mai a riprenderti la tua vita. La scienza non smette mai di studiare e proporre nuovi approcci; tu e il tuo medico troverete il più adatto a te.

Potrebbe esserti utile confrontarti con chi da questi momenti difficili ci è già passato rivolgendoti a un’associazione pazienti dedicata alla colite ulcerosa.

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Troverai i nostri suggerimenti e una guida pratica che potrai utilizzare per elaborare il tuo piano d’azione e tornare a vivere una vita in cui sentirti, e ricominciare a vederti, decisamente meglio.

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